Categories Di Olio in Vino

Saper attendere per godere di una emozione

90 giorni di maturazione nelle vigne, 30 di vendemmia, 120 di appassimento, 45 di fermentazione e poi oltre 1.600 di maturazione in botte seguiti da 1.600 di affinamento in bottiglia. Quasi 10 anni trascorrono dal momento in cui si vedono le prime gemme a quando l’Amarone ZAO A23 diviene un compagno di attenti commensali.
Corvina, Corvinone, Rondinella, Oseleta e Croatina sono le uve che lo compongono ma è soprattutto il tempo e la passione che lo rendono unico. Di colore rosso rubino intenso, poco penetrabile. Presente glicerina molto densa con lenta formazione di archetti sul bicchiere. Al naso esprime a primo impatto note aristocratiche di grande austerità e potenzialità, l’alcool è ben supportato dall’integrità della frutta come ciliegia, prugna, ribes nero, mora, leggermente speziato verso la noce moscata, ben bilanciato ed armonico. In bocca conferma ampiamente le sensazioni colte dall’impatto visivo seguito dall’olfatto, compatto, ampio e persistente che aggiunge a quanto premesso note balsamiche supportate da buona acidità e tannicità.
by Alberto Buratto

Info www.zao.wine

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Un piccolo segreto di affumicatura

Roma, al Taste of Excellence 2016 incontro un amico Chef ligure di lunga data: Massimo Viglietti.  Ha portato la stella Michelin all’Enoteca Al Parlamento. Estroso, sperimentatore e soprattutto riflessivo. Ho assaggiato un piatto incredibile nel quale un componente mi aveva particolarmente colpito per l’elegante aromaticità e per l’effetto bilanciante con il resto del piatto: le patate lesse. Si esatto le patate lesse!! Chiedo e lui risponde nel migliore dei modi: spiegando e replicando il procedimento. Bolle le patate e nel contempo in una pentola porta ad ebollizione dell’acqua.  In un cestello spezza le patate bollite e le dispone in modo tale che i singoli pezzi siano separati.  Sfodera due sigari Cubani e li spezzetta facendoli cadere nell’acqua bollente. Ci appoggia sopra il cestello con le patate e copre il tutto con un’altra pentola.Lascia così aromatizzare le patate per pochi minuti e poi va a completare il piatto. by Alberto Buratto

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Emozioni Olfattive

L’incontro con una persona viene accompagnato dal suo profumo: è il grimaldello per scoprire un pò della personalità. Gli aromi di un calice di vino ci svelano le emozioni che proveremo. Due mondi così diversi ma così simili, fatti di alchimie e di passioni, di dedizione e di creazione. Arrivo a Milano per un’esperienza unica: visitare il LabSolue. Un Perfume Laboratory nel quale vengo guidato a conoscere le grandi famiglie olfattive: Agrumata, Floreale, Fougère, Chypre, Legnosa, Ambrata-Orientale e Cuoiata.
by Alberto Buratto

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Gli antichi centenari

Luci, colori, profumi, aromi …

Viti di oltre 80 anni con punte centenarie, ulivi di oltre 400 anni….Siamo in Campania!!!

Le Marsicane Ortice è un olio ottenuto da cultivar Ortice tipica del Sannio Beneventano. Oliva colore verde-giallo caratterizzata da un profumo fruttato. Le olive una volta molite danno un olio fragante e con una piacevole sensazione di rosmarino e mela verde. La persistenza accompagnata da un gioco di amaro piccante lo rende il compagno ideale per un grande pesce arrosto.

Ci spostiamo verso il mare ed arriviamo nella costiera Amalfitana.

Qui troviamo un vino bianco con un nome che ben rappresenta l’esplosione olfattiva e gustativa: Furore bianco Fiorduva è un blend tra tre cultivar tipiche della Campania: Ripola, Ginestra e Fenile (il nome deriva dal colore biondo-dorato dell’uva matura, che ricorda il colore del fieno). Un’eccellente uso delle uve per dare al vino i caratteri desiderati: con la Ripola la componente dolce, con la Ginestra l’acidità e con il Fenile la nota fruttata. Il breve passaggio in barriques le armonizza fornendo un’interessante componente speziata.

Lo ho accompagnato con un arrosto di pesce spada: questo è il periodo ideale per pescarlo perché è durante la primavera che la carne è migliore. Facilmente riconoscibile dalla sua grossa vertebra e dall’inconfondibile disegno ad X a lato della vertebra ha carne soda, colore rosa chiaro con un sapore delicato. La parte migliore è la ventresca (la parte del ventre, più grassa e più morbida).

By Alberto Buratto

 

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Son et Lumière a Bordeaux

Luci, colori, profumi, aromi …

1533: nella corte che accompagna Caterina de’Medici a Parigi per sposare Enrico II di Francia c’è il fidato pasticcere. È il debutto dei Macarons.

Nel 1830 lo chef patissier di Ladurée, Pierre Desfontaines unisce due macarons con una farcitura dolce e nascono i macarons moderni.

1855: l’imperatore Napoleone III ordina di classificare i migliori vini di Bordeaux per l’Esposizione Universale di Parigi. Dal 18 aprile di quell’anno solo due modifiche sono state apportate sino ad oggi: nel settembre dello stesso anno e nel 1973.

21 giugno 2011, primo giorno d’estate e festa della musica in tutta la Francia. A Bordeaux un invasione di luci, colori, profumi, aromi e musiche invadono le strade. Accompagnano questa kermesse le ostriche dell’atlantico, i patè di fois gras, gli Chateaubriand, i Macaron e i bordolesi Canelés.

Degusto uno Chateau Lafite Rothschild 2005, 1er cru classé, Pauillac, a nord di Bordeaux nella sponda sinistra della Gironde verso l’Atlantico. Nato come Cabernet Sauvignon con una pennellata di Merlot ed una lacrima di Cabernet Franc o di Petit Verdot.

Negli ultimi 50 anni solo in due annate ha avuto una ricetta differente, nel 1961 quando era un 100% cabernet Sauvignon e nel 1994 dove c’era solo un 1% di Petit verdot.

L’olfatto viene rapito da una piacevole ed affascianante complessità. Nella degustazione gli aromi di frutta rossa si esaltano mescolandosi con gli eleganti tannini. Un vino da assaporare nella sua concretezza con una spalla di agnello farcita.

Qualche ora prima era stato presentato il progetto definitivo del museo del vino che verrà inaugurato nel 2014: il CCTV (Centre Culturel  et Touristique du Vin).

Disegnato dagli studi d’architettura Parigini X-Tu e dai Londinesi Casson Mann Ltd. Rappresenta il movimento del vino all’interno di un calice.

by Alberto Buratto