Il succo di mirtilli migliora la sensibilita’ all’insulina.Sono queste le conclusioni cui sono giunti alcuni ricercatori dell’Universita’ della Louisiana,negli U.S.A., che hanno testato gli effetti del concentrato.Il test consisteva nell’assunzione da parte di un gruppo di volontari di un frullato di mirtilli due volte al giorno per sei settimane,contro un gruppo di controllo che riceveva un placebo.Secondo quanto riporta il Journal of Nutrition(massimo riferimento americano nella nutrizione clinica),il mirtillo in polvere veniva miscelato in dosi da 22,5 milligrammi ad un frullato ipocalorico(ovviamente per non influenzare il peso nei pazienti con diabete insulino resistente).Il 77% dei volontari alimentati con il concentrato ha avuto un miglioramento superiore al 10% nella risposta allo stimolo ormonale contro ilplacebo che manifestava beneficio nel 41% dei casi. Laura Grigoletto
Gli antichi centenari
Luci, colori, profumi, aromi …
Viti di oltre 80 anni con punte centenarie, ulivi di oltre 400 anni….Siamo in Campania!!!
Le Marsicane Ortice è un olio ottenuto da cultivar Ortice tipica del Sannio Beneventano. Oliva colore verde-giallo caratterizzata da un profumo fruttato. Le olive una volta molite danno un olio fragante e con una piacevole sensazione di rosmarino e mela verde. La persistenza accompagnata da un gioco di amaro piccante lo rende il compagno ideale per un grande pesce arrosto.
Ci spostiamo verso il mare ed arriviamo nella costiera Amalfitana.
Qui troviamo un vino bianco con un nome che ben rappresenta l’esplosione olfattiva e gustativa: Furore bianco Fiorduva è un blend tra tre cultivar tipiche della Campania: Ripola, Ginestra e Fenile (il nome deriva dal colore biondo-dorato dell’uva matura, che ricorda il colore del fieno). Un’eccellente uso delle uve per dare al vino i caratteri desiderati: con la Ripola la componente dolce, con la Ginestra l’acidità e con il Fenile la nota fruttata. Il breve passaggio in barriques le armonizza fornendo un’interessante componente speziata.
Lo ho accompagnato con un arrosto di pesce spada: questo è il periodo ideale per pescarlo perché è durante la primavera che la carne è migliore. Facilmente riconoscibile dalla sua grossa vertebra e dall’inconfondibile disegno ad X a lato della vertebra ha carne soda, colore rosa chiaro con un sapore delicato. La parte migliore è la ventresca (la parte del ventre, più grassa e più morbida).
By Alberto Buratto
Strategie
Prodotti orgogliosamente italiani,Rilastil Liporeducer crema , Rilastil Lipofusion crema (giorno,notte)Rilastil Lipofusion fiale e capsule sono la strategia di guerra totale alle adiposita’ localizzate ed alla cellulite di questa nota azienda milanese.Partendo da peptidi specifici comuni ad entrambe le formulazioni aventi effetto snellente, i prodotti sono diversamente declinati a seconda del target :Liporeducer come trattamento urto per accumuli di grasso e conseguente indebolimento della struttura dermica dovuto alle antiestetiche infiltrazioni,Lipofusion con azione drenante sull’accumulo di liquidi e tossine.L’acido ximeninico,estratto dai semi di sandalo,che caratterizza il primo prodotto, rinforza la matrice extracellulare salvaguardando la barriera naturale che il derma oppone alle infiltrazioni adipose con i suoi effetti anti collagenasi e anti jaluronidasi (enzimi che catalizzano il catabolismo tissutale) mira ad una pelle piu’ tonica ed elastica,le microsfere di Vanillyl Buthyl Ether creano un effetto calore prolungato con vasodilatazione e sono un enhancer all’agoniato rimodellamento predisponendo la pelle all’assorbimento ottimale degli attivi.Assolutamente da provare l’impacco della setosa emulsione 15 minuti prima del massaggio professionale.Lipofusion fiale,crema notte o gel giorno sono, au contraire, prodotti voluttuosamente freschi che associano all’azione drenante specifica lo stimolo sensoriale di un bouquet esclusivo di oli essenziali per un’azione efficacemente rilassante e anch’essi adatti a massaggi prolungati.Da provare con la scented Candle,sempre Rilastil.Per chi non si accontenta, Lipofusion capsule giorno -notte sono la strategia di accerchiamento totale per il cruccio piu’ diffuso dell’estate…..provare per credere! Laura Grigoletto
Son et Lumière a Bordeaux
Luci, colori, profumi, aromi …
1533: nella corte che accompagna Caterina de’Medici a Parigi per sposare Enrico II di Francia c’è il fidato pasticcere. È il debutto dei Macarons.
Nel 1830 lo chef patissier di Ladurée, Pierre Desfontaines unisce due macarons con una farcitura dolce e nascono i macarons moderni.
1855: l’imperatore Napoleone III ordina di classificare i migliori vini di Bordeaux per l’Esposizione Universale di Parigi. Dal 18 aprile di quell’anno solo due modifiche sono state apportate sino ad oggi: nel settembre dello stesso anno e nel 1973.
21 giugno 2011, primo giorno d’estate e festa della musica in tutta la Francia. A Bordeaux un invasione di luci, colori, profumi, aromi e musiche invadono le strade. Accompagnano questa kermesse le ostriche dell’atlantico, i patè di fois gras, gli Chateaubriand, i Macaron e i bordolesi Canelés.
Degusto uno Chateau Lafite Rothschild 2005, 1er cru classé, Pauillac, a nord di Bordeaux nella sponda sinistra della Gironde verso l’Atlantico. Nato come Cabernet Sauvignon con una pennellata di Merlot ed una lacrima di Cabernet Franc o di Petit Verdot.
Negli ultimi 50 anni solo in due annate ha avuto una ricetta differente, nel 1961 quando era un 100% cabernet Sauvignon e nel 1994 dove c’era solo un 1% di Petit verdot.
L’olfatto viene rapito da una piacevole ed affascianante complessità. Nella degustazione gli aromi di frutta rossa si esaltano mescolandosi con gli eleganti tannini. Un vino da assaporare nella sua concretezza con una spalla di agnello farcita.
Qualche ora prima era stato presentato il progetto definitivo del museo del vino che verrà inaugurato nel 2014: il CCTV (Centre Culturel et Touristique du Vin).
Disegnato dagli studi d’architettura Parigini X-Tu e dai Londinesi Casson Mann Ltd. Rappresenta il movimento del vino all’interno di un calice.
by Alberto Buratto
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Una direttiva Cee stabilisce che sulle etichette dei cosmetici che abbiano durata inferiore ai 30 mesi sia indicata la data di scadenza,per quelli con validita’ superiore sia posto il periodo di PAO(Period after Opening) indicato da un vasetto aperto con il numero di mesi oltre il quale il cosmetico perde i suoi requisiti.Indicare il periodo di validita’ post apertura ha un senso se pensiamo che la principale fonte di contaminazione di un cosmetico e’ il consumatore stesso: muffe e batteri sono normalmente presenti sulla pelle,mani, capelli e sugli oggetti che tocchiamo ogni giorno! In generale,i prodotti a rischio di maggiore contaminazione sono quelli a base acquosa come creme,latti,gel ;il rischio e’ inferiore per i prodotti solidi o su base alcoolica ed una buona regola e’ quella di apporre direttamente con un pennarello la data di apertura della confezione,tenere in frigo creme e latti durante i mesi caldi ,(molto chic l’ apposito mini fridge da salle de bain) in caso di dubbi controllare la omogeneita’ del prodotto od i cambi di colorazione, eliminare i prodotti solidi con piu’ di cinque anni ed i liquidi con piu’ di tre anni anche se presentano caretteristiche apparentemente inalterate.In ogni caso,per le stesse direttive Cee,le aziende produttrici sono tenute ad indicare chiaramente la Ragione Sociale che consenta di contattare il produttore od il responsabile all’immissione in commercio in caso di necessita’.Lo skin care parte dalla lettura delle etichette! Laura Grigoletto