Luci, colori, profumi, aromi …

le emozioni più sorprendenti sono quelle che rimango scolpite nei ricordi. È possibile magiare una delle più buone e fresche mozzarelle a Manhattan? Ordino una caprese e già all’arrivo del piatto l’aroma dell’olio stuzzica la mia curiosità.

Taglio la mozzarella e l’assaggio: morbida, filante, tiepida, fresca!

Chiedo lumi e rispondono: è filata al momento.

Curiosità ed incredulità si mescolano sino a quando lo chef mi consente assistere a quest’antico procedimento riproposto nella cucina del ristorante romano Lattanzi di New York nella 46th.

Dal latte producono la caliata e successivamente, comanda per comanda, la riscaldano, con sapiente lavoro di mani, filano la pasta arrotolandola e creando le mozzarelle che ancor tiepide vengono adagiate sul piatto, intervallate da pomodoro e  basilico.

Prima di servire un filo d’olio completa il piatto. Il tepore delle mozzarelle appena prodotte permettono all’olio di sprigionare quella carica aromatica che mi rapisce sin dall’inizio.

Accompagno il piatto con il Ficiligno 2010 un vino prodotto a 650 mt in Sicilia e ricavato da uve Viognier, originarie della Cote du Rhone, e Insolia tipiche Siciliane.

Eleganza e freschezza di questo vino sono il frutto della grande selezione e dall’unione di sei vendemmie differenti, per un periodo totale di 70 gioni!

 

 

by Alberto Buratto